Via Non lasciarmi mai solo Capo Figari Pilastro Nord/Ovest
È fine giugno.
Ho raggiunto da poco la mia famiglia per passare qualche giorno di vacanza con loro, ma nella mia testa c’è anche un altro obiettivo. Con Pietro a Marzo si era deciso di cogliere questa occasione per prenderci qualche giorno e concludere la via sul pilastro Nord/Ovest a Capofigari.
La data di arrivo di Pietro è il 23 sera. Io un paio di giorni prima decido di fare un giro sotto il pilastro vedere se tutto è come avevamo lasciato e trasportare risalendo le fisse tutto il materiale necessario per procedere alla sosta del quarto tiro l’ultimo da noi salito ad Ottobre 2023. Come si sa le cose non vanno mai come devono andare. Ed è così che nelle nostre comunicazioni telefoniche ci aggiorniamo sul nostro stato di salute….e qui vien da ridere per non piangere….
Il ginocchio di Pietro post operazione non è funzionale al 100 per 100 ed io nel frattempo mi sono fatto lesionato il tendine mediale del braccio dx che mi ha bloccato la possibilità di allenarmi e quindi di essere in forza piena per l’obiettivo. Insomma i dubbi son tanti, sappiamo cosa ci aspetta e sappiamo che dobbiamo essere in forma, ma la motivazione è troppo forte.
Noi vogliamo concludere la via vogliamo toccare la cima. Vogliamo portare a termine il nostro progetto e non siamo disposti ad attendere ancora. Insomma, non è proprio fuori dall’uscio di casa. È così che in una delle ultime telefonate Pietro mi dice: “Cinghio se tu te la senti io ci sono, scalerò da secondo, ma tu PORTAMI IN CIMA!!”
Tra me e Pietro ci sono 20 anni di differenza. E ahimè sono io il vecchio, ma l’amicizia rispetto e la fiducia che ho in lui è veramente tanta. Non ci conosciamo da una vita ma negli ultimi 4 anni abbiamo passato diverse giornate insieme e questa cosa ha creato veramente un bel legame…semplice e sincero tutte e due sappiamo cosa l’altro pensa…e farebbe…questo in una cordata diventa un ingrediente esplosivo, l’arma vincente.
Cosi’ la decisione è presa il 24 si attacca la via…
La notte del 23 un forte temporale decide di beccare Golfo Aranci…ovviamente non previsto..
Sono le 4.00 del mattino guardo fuori diluvia, penso alle corde il saccone la parete..e crescono i dubbi…cosa fare? La sveglia è tra 2 ore… Torno a letto ma non riesco a prender sonno l’idea di posticipare anche solo di un giorno sconvolge i miei programmi e non sono disposto ad accettarlo.
La sveglia suona e siamo fuori dopo qualche tentennamento….partiamo. Il tempo non è aposto continua a tuonare, si copre e si apre, pioviggina…insomma ce la sta mettendo tutta per farci indietreggiare..ma ormai si è deciso andiamo all’attacco poi rivaluteremo.
Arrivati, non serve parlare, basta uno sguardo ed in tempo zero stiamo risalendo le corde. Sono le 9.00 del mattino. Da qui in poi seguiranno 10 ore di arrampicata entusiasmante ed impegnativa e di lavoro di pulizia ed attenzione che solo la scalata di esplorazione ed apertura riserva agli arrampicatori.
Il nostro stile è quello di mantenere un’obligato mantenendo una progressione etica, usando chiodi, friend, nut e posizionando i fix dove servono lungo i tiri e sulle soste. Per far questo bisogna stare concentrati…e cercare di fare del nostro meglio.
La salita è entusiasmante procediamo lungo questo fantastico diedro un passo dopo l’altro e un po’ alla volta vediamo spuntare il sole…ci stiamo avvicinando alla vetta. Abbiamo scalato 2 tiri belli ed intensi per il lavoro di pulizia che ci hanno richiesto ora vediamo l’uscita .manca l’ultimo tiro che con un camino più appoggiato ci porterà fuori.
Guardo Pietro dicendogli: “Dai Pietro ti lascio l’uscita vai deciso e goditi la vetta”. Pietro è emozionato e timoroso, ma prende ed inizia a salire…da lì a poco ci congiungeremo in cima.
Il Pilastro è stato conquistato. Siamo felici emozionati abbiamo lottato contro gli eventi che comunque la vita ogni giorno ci riserva, ma la nostra determinazione alla fine ha avuto la meglio. “Non lasciarmi mai solo” oggi c’è esiste e con lei chiudiamo un cassetto e mettiamo via tutte le emozioni che ne hanno preso parte.
G.A Cinghio
“Non lasciarmi mai solo!”… sono queste le ultime parole che ho sussurrato a mia madre in una stanza di ospedale prima che morisse. Sono passati 4 anni da quel giorno e sono successe talmente tante cose nel frattempo che neanche potevo immaginare. Momenti belli e momenti duri, gioie e fatiche, dolori e risate. Un gran bel casino di vita! Come tutti del resto. Sta di fatto che quel momento di 4 anni fa non me lo riesco a togliere dalla testa. Lo ricordo quasi con nostalgia e ogni volta che ho avuto momenti difficili mi son sempre ricordato di quella promessa che le avevo chiesto: non lasciarmi mai solo, mamma!
Questa via è in memoria di mamma Anna Brigatti . Grazie cinghio per esser stato amico e compagno di cordata!
Pietro Bonaiti Pedroni