Ci sono cose alle quali non sai dare spiegazioni, avvengono e basta!!

Ma da quel momento in poi la tua vita cambia, inizia così IL TEMPO DELL’ORA!!

Era estate non ricordo bene se 2002 o 2003, eravamo in vacanza e dalle Calanques approdammo in valle di San Lucano con un viaggio della speranza a bordo di una Fiat Uno che perdeva colpi, ma che tenne botta fino a lì! Non avevamo relazioni, non sapevamo cosa avremmo trovato, ma di una cosa eravamo sicuri volevamo scalare!!

Fù così che il giorno dopo ci trovammo a bivaccare sotto un acquazzone sullo spigolo nord dell’Agner, allora la meteo la guardavamo poco, si partiva punto e basta. Quella sera da Mauro in campeggio arrivò Marco, Marco Anghileri e vedendo 2 ragazze con il naso all’insù verso lo spigolo, chiese loro cosa stessero guardando. Beh, che facevano, cercavano i loro morosi in parete visto che le avevano abbandonate a terra decidendo di attaccare una via senza saperne nulla.

Marco vedendole preoccupate iniziò a sbinocolare la parete, poi ad un certo punto gli disse: “Tranquille, da lì domattina alle prime luci sono fuori. E così fu‘!!

Marco nell’ambiente alpinistico era già ben conosciuto e quindi anche per loro non fu’ l’incontro con uno qualunque, ma con Butch. Quando ci vennero incontro nella via di ritorno non fecero altro che parlarcene, tanto da catturare il mio interesse.

Il giorno dopo decidemmo di fare un salto al Rifugio Tissi per fare un giro sotto la Nord Ovest della Civetta e salendo dal sentiero ad un certo punto chi incontriamo? Marco, Ricki Milani, Nando che salivano anche loro per farsi un giro. La mia conoscenza nei loro confronti era legata solo alla nomea ed alla stima. Un po’ meno per Nando, ma non li avevo mai incontrati. Ci presentammo, ci raccontammo un po’ della salita e poi la scintilla.

Io e Marco decidemmo di continuare a camminare insieme, solo io e lui, mollando i rispettivi gruppi come se fossimo AMICI da una vita che si ritrovavano ed avevano mille cose da dirsi e grandi progetti da pianificare. Fu un fulmine a cielo sereno. In quel momento non ci importava più di nulla se non di passare del buon tempo in montagna insieme. Iniziò da lì un grande periodo di amicizia, AMICIZIA vera. Non un legame dettato dalla passione, ma era stata la passione verso la montagna che ci aveva fatto incontrare e diventare grandi amici.

Eravamo due amanti della vita ed anche questo ci accumunava quanto in montagna. Il mio tempo libero era sempre ridotto all’osso tra lavoro e famiglia, ma ogni scusa era buona pur di uscire insieme! Ormai era tassativo; le mie giornate di donazione all’Avis erano sempre l’occasione per i nostri concatenamenti nelle Grigne.

IL TEMPO DELL’ORA era il motive!!!

Tante belle esperienze, tanti momenti a raccontarsela, tanti momenti condivisi in parete dove la sintonia era tutto, ma dove il nostro essere un po’ fuori dalle righe e goliardici ci portava a combinarci scherzi di continuo quando scalavamo. Corde passate sotto radici che obbligavano a slegarsi per passare…e poi sul più bello, la corda veniva recuperata, così da costringerci a vicenda a scalar slegati per arrivare in sosta, o traversi sprotetti con voli pirotecnici, ma era bello così!!!

Era il nostro spazio, era la nostra amicizia era il nostro mondo.

Si parlava di obiettivi, si parlava di famiglia, si parlava dei Gamma e del corso Guide. Ci piaceva però ancor di più la nostra libertà. Mi ricordo una delle nostre ultime uscite. Era inverno, era sera ed aveva nevicato molto. Il telefono squilla ed era Marco. Cris cosa ne dici domani Segantini? Ci sono 60cm di fresca ai Resinelli, sarà un viaggio!! Ovviamente io amante delle ravanate non potevo dir di no. E così ne venne fuori un’esperienza unica, 6 ore di cresta dentro un metro e più di neve dal mattino alla sera, una Segantini d’altri tempi.

Insomma abbiamo vissuto il nostro tempo, non puntando solo alle salite ma alla grande amicizia che ci legava. Ed è per questa amicizia, il nostro incontro, i nostri discorsi ed anche forse il momento giusto, che alla fine ho voluto chiudere il cerchio, ho voluto rimettere il piede in quella sede, in quel gruppo dove ti ho salutato l’ultima volta.

Oggi nel Gruppo Gamma ci sono anche io. So che di questo sarai felice ed io con te!!

Ciao Marco, il cerchio si è chiuso.