“Buona la prima!” Che culo?! No di certo, ecco i retroscena (e qualche consiglio)!

Eccovi il racconto della prima uscita scialpinistica di stagione, fuori dagli schemi e nella wild Orobia come piace a me; ma anche osservazioni sul campo, finezze e “trucchi del mestiere”, un report della neve e consigli per i prossimi giorni. Leggete attentamente!

Domenica 28 Novembre 2021, i programmi erano altri, un allenamento dry tooling; ma le precipitazioni della notte sono andate ben oltre le previsioni e così la mattina, uno sguardo dalla finestra, un messaggio ad Ale e una chiamata last minute al Peru, rapido cambio di attrezzi e si va a batter traccia!

Mentre tutti gli altri scialpinisti faticano in auto lungo la strada per Fenile per poi incolonnarsi con le pelli lungo la classica Fenile – Pescegallo – Salmurano, peraltro nella bufera ed in spazi abbastanza aperti senza visibilità, noi decidiamo di sfruttare le ore della mattina, in cui il radar svizzero dava ancora precipitazioni e copertura nuvolosa, per batter traccia partendo direttamente da casa, a Gerola Alta, e salire lungo la Valle della Pietra tra boschi di conifere dove la mancanza di visibilità non è un problema e la fitta nevicata non dà nemmeno fastidio, anzi rende tutto il paesaggio decisamente fiabesco.

Anche la partenza con tutta calma alle 10.00 non è per una sveglia non suonata ma per far sì che, come da previsioni meteo studiate quasi maniacalmente, l’arrivo in quota fuori dal bosco e l’inizio della discesa coincidano con le aperture annunciate così da farci godere una sciata da urlo. Prima però una sosta merenda dagli amici della Diga di Trona e poi, dopo uno sguardo di conferma al radar (qua è uno dei pochi punti della gita dove prende bene il telefono), via ancora sfilando in traversata sotto il Pizzo Mezzodì per scendere a Pic, e quindi a Tronella da dove inizia la discesa.

Qui si trova il punto più critico della gita, un traverso da fare su pendii noti solitamente valanghivi; tenendo le distanze e con attenta valutazione della neve, sfiliamo a valle in tranquillità. Nei prossimi giorni questo passaggio con il vento ed il sole previsto, diventerà pericoloso, la neve cambia di giorno in giorno, và studiata e conosciuta!

Appena terminiamo il traverso e svoltiamo angolo, tutte le cime della Val Gerola ci appaiono nella loro veste più bella, incrostate di neve: il Torrione di Mezzaluna, i Denti della Vecchia, Salmurano e Ponteranica, di là dalla valle sbucano il Sasso Manduino, il Ligoncio e più a nord il Disgrazia. Magnifica visione, tutta per noi, circondati da pendii immacolati.

Ecco poi la discesa, su neve di prima qualità, qualche sasso si intuisce ma la base di neve dura già presente uniti ai 50cm nuovi polverosi, ci fanno divertire senza troppi rischi di “squali” in agguato. Attenzione che non dappertutto è così, sopra i 2000mt è presente uno strato di fondo che dà una certa garanzia, mentre sotto i 2000mt è tutta neve nuova dei giorni scorsi, farinosa e fredda, senza fondo, ed occorre prestare attenzione non solo a non rovinare gli sci ma anche a non farsi male con sorprese inaspettate come sassi e radici semisommerse pronte a catturare le tibie di scialpinisti troppo aggressivi!

Infine, per chiudere la discesa, ci lanciamo in un po’ di “sano” ravanage orobico con anche il guado di un torrente: qui siamo in fase esplorativa e più volte ci affidiamo al cellulare (carico grazie alla power bank sempre con noi), con GPS, mappa, sentieri ed orografia per trovare il passaggio migliore. Dopo qualche passaggio avventuroso, siamo di nuovo sulla stradina che da Pescegallo ci riporta a Fenile; come da programma accendiamo la frontale, che deve sempre essere nello zaino specialmente d’inverno, e scivoliamo a valle lungo la strada innevata, arrivando a Gerola con le lucine natalizie e nella morsa del gelo, -6 segna il termometro. Ma un buon rosso con affettati e formaggi, ci riscaldano subito gli animi mentre riguardiamo le foto della giornata. E che giornata!

Per i prossimi giorni il meteo prevede bel tempo, ma anche vento forte da nord, che rimaneggerà la neve fresca e soffice caduta. Inoltre il freddo inizierà a farsi sentire. Tutti i versanti saranno da valutare attentamente, sia quelli sottovento per la neve accumulata che quelli sopravento per possibili lastroni soffici da vento. Le condizioni non sono ancora le migliori per uscire a divertirsi e la meta va scelta con cura. Domenica ci siamo divertiti, ma è servita parecchia esperienza nella scelta e conduzione della gita, oltre che conoscenza capillare del territorio: è il mio essere Guida, e sono stato proprio contento.
Ecco qui il bollettino ARPA Lombardia per i prossimi giorni.

La stagione è appena cominciata, come idea sarebbe utile fare anche un ripasso delle tecniche di autosoccorso con uno degli appuntamenti in programma a breve.

Se volte un consiglio sono sempre disponibile, non esitate a chiamarmi per qualche gita fuori dai soliti schemi. Ci vediamo in giro!